Disturbi del Sonno
I disturbi del sonno si dividono in quattro gruppi principali secondo la causa presunta. I “disturbi primari del sonno” sono quelli non attribuibili ad alcuna delle problematiche di seguito elencate (per es., un altro disturbo mentale, una condizione medica generale, o una sostanza). Si presume che i Disturbi Primari del Sonno insorgano da anomalie endogene dei meccanismi di generazione o di regolazione del ritmo sonno-veglia, spesso complicate da fattori di condizionamento. I Disturbi Primari del Sonno a loro volta sono suddivisi in Dissonnie (caratterizzate da anomalie della quantità, della qualità o del ritmo del sonno) e Parasonnie (caratterizzate da comportamenti anomali o da eventi fisiopatologici che si verificano durante il sonno, durante specifici stadi del sonno o nei passaggi sonno-veglia).
Il “disturbo del sonno correlato ad altro disturbo mentale implica un vissuto intenso di disturbo del sonno conseguente ad un disturbo mentale diagnosticabile (spesso un Disturbo dell’Umore o un Disturbo d’Ansia) ma sufficientemente grave da richiedere un’attenzione clinica indipendente. Presumibilmente i meccanismi fisiopatologici responsabili del disturbo mentale interessano anche la regolazione del ciclo sonno-veglia.
Il “disturbo del sonno dovuto ad una condizione medica generale” implica un vissuto intenso di disturbo del sonno conseguente agli effetti fisiopatologici diretti di una condizione medica generale sul sistema sonno-veglia.
Il “disturbo del sonno indotto da sostanze” comporta rilevanti vissuti di disturbo del sonno conseguenti all’uso concomitante, o alla recente interruzione dell’uso, di una sostanza (farmaci inclusi).
L’insonnia va trattata in mod integrato. A breve termine l’impeigo di ipnoinducenti a emivita equilibrata più essre molto utile ma successivamente occorre attuare un approccio psicoeducazionale per insegnare al paziente la “igiene del sonno”. Utili le tecniche di autoregolazione cognitiva ed emozionale quali il biofeedback insertio nel contesto di un vero e proprio protocollo cognitivo complesso sviluppato da Tullio Scrimali e denomintao “Morfeo”.